Passo Gavia

Partendo da Ponte di Legno e percorrendo la SS 300 del Passo Gavia, strada ad alto contenuto panoramico, si può oltrepassare il confine tra le provincie di Sondrio e Brescia, arrivando così a Bormio. Il Passo del Gavia sito a 2652 mslm è una meta turistica frequentata soprattutto da ciclomotori, motociclisti e ciclisti durante il periodo estivo, rimane chiusa al traffico nei periodi invernali causa neve.image

I percorsi che conducono alla cima sono molto differenti tra loro, infatti il versante che da Ponte di Legno porta alla cima è caratterizzato da un forte dislivello ed è classificabile come salita alpina lunga, mentre il versante opposto è caratterizzato da una salita più lunga ma con pendenze meno difficili.

Il Passo di Gavia è stato reso celebre dal Giro d’Italia di ciclismo, in quanto rappresenta una delle salite diventate ormai mitiche, nonostante sia una strada secondaria poco frequentata dal traffico veicolare.

Nel corso dei mesi estivi e primaverili il passo diventa metà fissa per innumerevoli gruppi di bikers e motociclisti, che sono soliti descrivere l’esperienza come meravigliosa sia perché la  strada risulta essere poco trafficata (in quanto secondaria) e caratterizzata da un paesaggio montano molto caratteristico.4948822146_5d8af7de3d

Il nostro locale, sito a Ponte di Legno,proprio ai piedi della celebre montagna, cerca di offrire agli appassionati delle due ruote i piatti della cucina locale cercando di rendere ancor più memorabile la loro esperienza nelle nostre valli. Un terrazzo all’aperto

 

, oltre ai 90 posti a sedere interni, permette di gustare piatti della cucina locale senza trascurare la bellezza delle montagne che ci circondano.

La cucina  basata essenzialmente su piatti tipici di montagna, locali e regionali, ha nell’uso di prodotti stagionali, nella fantasia e nella creatività dello chef, la componente essenziale per offrire ai propri clienti una continua varietà di propos

Stinco di maiale al forno

Stinco di maiale al forno

te. Il  menù  presentato in maniera originale,  su di una grossa lavagna, ogni settimana varia  in base ai prodotti disponibili sul mercato.

Salumi nostrani e di selvaggina, i formaggi serviti con confetture di varia tipologia, le verdure grigliate ripiene o gratinate, compongono il buffet degli antipasti.  Calsù, ravioli di capriolo, cappellacci Camuni, pizzocheri, tagliatelle e altri tipi di pasta tutta fatta da in casa costituiscono alcuni dei primi piatti, più apprezzati. Cervo e capriolo, stinco di maiale o vitello, sRistorante Pizzeria Sportng Clubelvaggina da penna, i funghi, sono parte essenziale delle nostre proposte. Completa il menù una ricca vetrina di dolci preparati con  maestria da Luigi.

Da non dimenticare la nostra selezione di pizze: Bora, Castellaccio, Dalignese, Boscaiola, Gavia,sono alcune delle oltre cinquanta varietà di  pizze proposte, particolarità da non trascurare sono le focacce cucinate con grande passione dal pizzaiolo.

 

 

Apertura Passo Gavia


Purtroppo manca ancora del tempo prima di poter ammirare questo panorama.

La strada del Gavia è ancora coperta da strati di candida neve bianca.

I comuni, con i propri mezzi, sono operativi da qualche giorno per poter dare finalmente inizio alla stagione estiva, tanto attesa da bikers e motociclisti.image

Settimana Snoweat

Dal 30 gennaio al 07 febbraio, nei ristoranti e rifugi del comprensorio Pontedilegno Tonale Adamello ski , aderenti a Snoweat, si  potranno gustare menù tipici.

La nostra proposta è:

Sformato al silter e radicchio tardivo

con funghi porcini

Tortelli case di Viso

Guanciale di vitello al rosso della Valle Camonica

con polenta

Dessert a buffet

Caffè

Vino: Grandimani cantine Flonno a bicchiere

Il sentiero dei fiori

Il sentiero dei fiori

Celebre ma impegnativo itinerario dall’eccezionale interesse paesaggistico, naturalistico e storico. Si snoda attorno ai 3000 metri di quota, sulle impervie creste tra il Castellaccio ed il Pisgana, antica linea di confine con l’Impero austro-ungarico. Ripercorre gli arditi camminamenti, gallerie e triceramenti della prima linea italiana durante la Grande Guerra. Maestoso panorama sulle vette e i ghiacciai dell’Adamello e dell’Ortles‑Cevedale. Pregevole flora alpina d’alta quota.

Segnaletica: segnavia bianco e rosso Cai.

Dislivello: 570 m tra P.so Paradiso e il bivacco di Cima Lago Scuro.
Difficoltà: via ferrata, molto esposta, solo per escursionisti esperti dotati di cordino e moschettone con imbracatura, piccozza, ramponi, casco e assenza di vertigini. Particolarmente rischioso se ghiacciato.
Periodo consigliato: luglio – settembre (attenzione agli orari della funivia), da evitare in caso di recenti nevicate o gelate. Potrebbe essere chiuso per manutenzione: informarsi prima allo IAT o alla Funivia.
Tempi: salita al Passo Castellaccio dal Passo Paradiso con sentiero n° 44 in ore 1.15 circa.
P.so Castellaccio ‑ C.no di Lago Scuro ore 1.45; C.no di Lago Scuro ‑ Cima e P.so Payer ore 1.30.
Parcheggio: nel piazzale alla partenza della funivia Paradiso, a fianco della statale oppure alla partenza della cabinovia che collega Pontedilegno al Tonale, se si vuole evitare l’auto.

maxresdefaultCon la cabinovia, che parte poco prima del Passo del Tonale, si giunge al Passo Paradiso (2590 m). Usciti dalla stazione d’arrivo si costeggia a sud il Laghetto Monticelli inferiore e, spostandosi verso destra, in direzione delle creste rocciose sovrastanti, si segue il segnavia Cai n° 44. La traccia s’insinua tra i ghiaioni ed entra in uno stretto valloncello, generalmente con resti di neve. Il sentiero poi sale ripido sino a sbucare al valico (2963 m – ore 1/1.15) ai piedi meridionali della Punta del Castellaccio. Bellissimo panorama, in particolare sulla conca di Pontedilegno e sul Ghiacciaio del Pisgana e le sue cime. Da qui, seguendo verso sud la segnaletica e usufruendo con cura delle passerelle e delle attrezzature di sicurezza (conviene agganciarsi alle funi e catene), dopo aver percorso alcune cenge, si raggiunge la galleria sotto il Gendarme di Casamadre che si percorre interamente (circa 70 m, buia, utile una pila). Due recenti arditissime passerelle in acciaio, sospese nel vuoto (di 53 e 70 m), che ricordano quelle costruite dagli alpini durante la guerra, costituiscono un’alternativa da brivido al percorso sul terreno.

sicurezza-nei-punti-difficiliUsciti al Passo di Casamadre si continua sul versante di cresta rivolto a ovest attraversando alcuni scoscesi canali a volte innevati o ghiacciati (cautela!). Raggiunta la base del Corno di Lago Scuro, si sale lungo la parete rocciosa sino alla vetta e al vicino Bivacco “Amici della Montagna” (3160 m – ore 1.45 dal P.so del Castellaccio), ricavato da una baracca militare, adattata a piccolo rifugio dalla guida alpina dalignese Giovanni Faustinelli, a cui va pure il merito di aver dato il via a quest’itinerario. Una breve deviazione consente di por piede sulla vetta, dove il panorama è davvero splendido sui ghiacciai e le cime del massiccio adamellino, oltre che sui gruppi della Presanella, Ortles – Cevedale, Bernina e Dolomiti di Brenta. Sulle rocce di chiara tonalite e tra i ghiaioni spiccano splendide fioriture della flora pioniera di alta quota, con saxifraghe, cerasti, linarie, ranuncoli, androsaci e doronici. Tornati sul sentiero, si scende un poco sino a un bivio con una traccia che devia a sinistra scendendo poi verso il Presena.

Qui è possibile interrompere l’itinerario scendendo, con qualche difficoltà alpinistica e tratti ferrati, al ghiacciaio Presena (ramponi, piccozza e molta attenzione) e quindi al Passo Paradiso, oppure proseguire con il secondo tratto del sentiero attrezzato che, sempre sul versante di Pontedilegno, s’abbassa dapprima verso il Passo di Lago Scuro per risalire poi alla panoramica Cima Payer (3056 m ‑ ore 3.15/3,45). Questa parte del percorso è un poco meno esposta della precedente e generalmente più agevole. Al Passo di Lago Scuro si possono ammirare pregevoli opere difensive, con una lunga scalinata in pietra e i resti di un villaggio di alta quota. Un ritorno alternativo: dal passo si può scendere al Lago Scuro e da lì risalire al Passo Maroccaro, che riporta sul Ghiacciaio del Presena e poi al Passo Paradiso.

Pontedilegno – Pegrà

Pontedilegno – Pegrà

Con questa passeggiata di medio impegno, si scoprono angoli poco conosciuti del territorio dalignese, tutti nel Parco dell’Adamello, e in particolare gli incantevoli soleggiati alpeggi di Vescasa, alta e bassa, ove vale davvero la pena soffermarsi per esplorare le estese fioriture e ammirare lo splendido panorama e dove, nelle mezze stagioni, amano pascolare i cervi. Il percorso ad anello permette poi di variare, con altri interessi, il ritorno.

Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 3 (Muracc) e 45 Cai.
Difficoltà: senza difficoltà, ma con qualche tratto ripido e un po’ lungo.
Dislivello: m 409.
Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre.
Tempi: ore circa 1,45 di salita e 1,30 il ritorno.
Parcheggio: si può lasciare l’auto in fondo a Via Alpini, presso una cappelletta (1310 m).

P3_sv_3__Muracc__Vescasa_altaNella parte più orientale di Pontedilegno, zona piscina, si segue Via Alpini in direzione del Tonale, sin al suo termine, quando compie una curva a sinistra, alla fine delle case. Qui, nei pochi spazi vicino ad una cappella, può parcheggiare chi vi fosse giunto in auto. S’imbocca la mulattiera a destra della cappella, segnalata con i segni bianchi e azzurri del sv. 3 (Muracc) e poi del sv. 45 Cai. Dopo pochi minuti di ripida salita si passa sotto un viadotto della strada statale che porta al Tonale e si riprende l’erta sterrata, l’antica strada che saliva al passo. A un successivo bivio si mantiene la stradina principale verso sinistra (cartelli per Vescasa, segnaletica piuttosto nascosta) mentre il sentiero segnalato a destra va verso il Pegrà e lo useremo per il ritorno. Si sbuca quindi sulla strada asfaltata, attraversandola nei pressi di una brutta curva (attenzione), per continuare sull’opposto lato, poco più a valle (sinistra), imboccando il viottolo indicato tra muri di granito. Continuando un po’ faticosamente si mantiene la strada segnalata (bianco e blu più segnali Cai) ai bivi e si esce dal bosco ai margini dei bei prati di Vescasa bassa, a circa 1600 m di quota. Si trascura il percorso pianeggiante che a sinistra va alle cascine e si prosegue sulla destra in salita, bordeggiando i panoramici e fioritissimi prati e un torrentello.

P3_sv_3_a_VescasaSi giunge infine al suggestivo alpeggio di Vescasa alta (1719 m – ore 1,30/1,45 circa) straordinario balcone panoramico sull’alta Valcamonica e le cime che attorniano Pontedilegno e il Tonale. I vasti prati sono, tra fine maggio ed inizio luglio, letteralmente ricoperti da migliaia di variopinte fioriture delle più svariate specie dei pascoli alpini, sulle quali volano incessantemente api, farfalle e piccoli uccelli: uno spettacolo da non perdere! Passati tra le abitazioni, si continua con la stradina pianeggiante che va a destra sino ad incontrare di nuovo la statale del Tonale. Attraversatala si scende nei pascoli sottostanti (attenzione: imbocco poco visibile, segni sul guard-rail) e al primo bivio si tiene a destra, passando poi sulla pista da sci, a sinistra della grande stazione intermedia della cabinovia. Si prosegue in discesa sulla pista nel bosco sino ad un tornante con una deviazione segnalata sulla destra, che si segue uscendo dalla pista e imboccando un sentierino nella fitta foresta di abete rosso. Con alcuni saliscendi e qualche tratto scomodo di ripida discesa, ci si riporta sulla sterrata di andata, con la quale si scende in breve al punto di partenza (circa ore 1,30/1,45 di discesa, totale circa ore 3 /3,30 senza soste e visite).

Pontedilegno – Precasaglio

Pontedilegno – Precasaglio

Bella passeggiata con gran panorama su tutta la conca dalignese e sulle magnifiche montagne che la coronano. Permette inoltre la visita di antichi paesini spesso ingiustamente ignorati. Conviene soffermarsi un poco di più rispetto ai tempi del percorso visitando le antiche case e le belle chiese di Villa Dalegno e Precasaglio.

Segnaletica: segnavia bianco e azzurro n° 1 (Garòfui) e in parte 64 Cai
Difficoltà: facile, un po’ lungo
Dislivello: m 240 circa
Periodo consigliato: maggio ‑ ottobre
Tempi: circa ore 2.30.
Parcheggio: a Pontedilegno

P1_partenza_sentieri_alla_Cappella_di_RoncalDal centro di Pontedilegno (1260 m) di fronte all’ufficio turistico (IAT Corso Milano, 41) s’imbocca via Bulferi, seguendola anche quando si trasforma nella nuova panoramica via Dalegno. Sfruttando un opportuno marciapiede – percorso pedonale, dotato di cartelli illustrativi e panchine – si giunge a Villa Dalegno (1376 m – circa 45 minuti), tra i prati terrazzati a monte di Ponte, con splendida vista sulle vette del Pornina, Salimmo e Castellaccio e su tutta la conca dalignese. Si risalgono poi le strade acciottolate dell’antica frazione di Temù prestando attenzione agli scarsi segni bianchi e blu (valgono anche quelli del percorso ciclabile col nome Stambec), in direzione della sovrastante chiesa (via Chiesa e via Castello) e quindi per l’albergo Eden. Al vertice del villaggio, dopo le ultime case, si incontra un bivio nei pressi della Cappella di Roncal (1405 m). Si segue la strada pianeggiante a destra, con frecce indicanti Precasaglio (segni anche del sentiero Cai 64) che si mantiene al successivo bivio, si passa un torrente ai margini di una baita e si inizia una modesta salita.

P1_sv_1_sopra_Ponte_di_LegnoDopo circa un’ora nuovo bivio, s’abbandona il segnavia Cai 64 che sale a sinistra, continuando invece sulla piacevole strada piana che taglia qualche boschetto di larici, con panorami via via più spettacolari sul massiccio adamellino che si staglia di fronte. Dieci minuti dopo la strada principale fa un tornante verso Villa, la si abbandona per continuare su una mulattiera chiusa al traffico, indicata dalle frecce per Precasaglio. Con qualche tratto in leggera discesa si passa alti sopra Ponte, entrando nella Val di Pezzo e tra prati terrazzati e gruppi di larici e frassini, frequentati dalle cince, si passa anche sopra Zoanno. Si sbuca in una sterrata più larga e la si discende un poco ripidamente in direzione del sottostante Precasaglio, dove spicca la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano. Dopo quasi due ore dalla partenza si entra nella frazione e si percorre la lunga Via S. Rocco, tra le interessanti abitazioni, sino al termine delle case.

P1_tra_i_prati_e_i_boschi_del_sv._1Toccato l’asfalto, superato l’albergo Frigidolfo, di fronte ad una cappellina si esce a destra dalla via e s’imbocca una poco visibile mulattiera che scende in breve sulla strada del Gavia, nei pressi del ristorante “Al Mulino”. Passato il ponte si esce sulla carrozzabile, la si segue brevemente e, prima del ponte sul Frigidolfo, si esce a sinistra, prendendo una sterrata parallela al torrente con la quale si torna a Pontedilegno (complessivamente ore 2,30 circa). Se quest’ultimo tratto fosse ancora interessato da lavori di scavo, conviene invece raggiungere Ponte con la strada asfaltata.